La nostra storia - ALPINI SOLBIATE

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La nostra storia

Era una notte che pioveva………………


1977 Da una proposta ai fatti


Una sera di settembre in casa del sig. Rossi Angelo, alpino in congedo, presenti Angelo Olgiati, militare in servizio a Bolzano, l’Antonio Colombo (Tugnon) da poco congedato e suo padre Pasquale, per proposta del Rossi, già socio fondatore del gruppo di Castellanza nel lontano 1954 si gettano le basi per costituire il gruppo alpini a Solbiate Olona. Fondamentale per noi è stato l’aver incontrato il Cav. Pino Cagelli di Castellanza, allora vice Presidente della sezione di Varese, il Tarcisio Borroni che ci hanno introdotto nell’ambiente dell’Associazione al fine di prendere gli accordi per la formazione del gruppo ufficiale.
Dopo aver consultato i registri della Leva ( allora si poteva) del comune di Solbiate, grazie alla disponibilità dell’impiegato Marco Rossi e del Sindaco Giovanni Bianchi, siamo riusciti a stilare l’elenco dei solbiatesi che avevano prestato servizio di leva nelle truppe alpine e quindi stendere il primo invito alla riunione andando di casa in casa per convincere anche i più restii.
Alla prima assemblea, tenuta nei locali del Circolo Vittorio Veneto in dicembre, aderirono ben 45 persone e fu eletto un consiglio provvisorio con la nomina a capogruppo di Ernesto Tagliaferri, a vice di Franco Banfi e a segretario Angelo Olgiati.

Arriva il 1978

Inizia l’anno con due gravi perdite: in gennaio ci lascia il socio più anziano Pietro Bellina ( classe 1903) e in giugno, a causa di un grave incidente, il giovanissimo Romolo Lomazzi ( classe 1953).
Nel mese di febbraio, con la gita a Chiesa in Valmalenco, si festeggia il gemellaggio tra il Gruppo e la rinata (1977) sezione dei Combattenti e Reduci di Solbiate.
A Modena è organizzata l’Adunata Nazionale e noi partecipiamo per la prima volta in gruppo, vivendo una delle emozioni più forti che caratterizzeranno poi la partecipazione alle successive.
L’esigenza di avere una sede tutta nostra, ci porta nel maggio a richiedere all’amministrazione comunale e all’allora ente “Opera Pia del Mayno”, presieduta da Giuseppe Macchi, alcuni locali in disuso; ci vengono gentilmente concessi dei locali,  ( ora sede dei medici di base) nel vecchio cortile del Luis Caim .
Da questo momento inizia l’impegno di parecchi soci per la sistemazione e l’arredo della nuova sede ( inaugurata poi nel 1979). Oltre ai locali, nasceva la necessità di dotarsi del gagliardetto/vessillo per rappresentare ufficialmente il gruppo alle manifestazioni: costo di Lire 50.000, offerte dalla generosa mamma Rosetta. I soci effettivi sono 34 più 12 Simpatizzanti.


Non ti ricordi quel mese………………

6 Ottobre Benedizione del gagliardetto – Inaugurazione Gruppo



Finalmente è arrivato il momento più importante per il gruppo.
Il ritrovo è fissato alle scuole elementari e, alla presenza delle autorità civili, del Presidente gen. Ferrero, del vice Cagelli e dei rappresentanti dei gruppi limitrofi e  d’arma, viene fatto l’alzabandiera.

La sfilata per le vie del paese con la banda e il bandierone suscita grande entusiasmo tra i cittadini e ci rende orgogliosi per l’ordine con cui si svolge.










Nella sala del Consiglio Comunale, dopo i discorsi di rito, sono chiamati tutti i soci che vengono premiati con medaglia ricordo dal sindaco Giovanni Bianchi e dal Capogruppo Ernesto Tagliaferri.

Commossi all’appello si presentano: prima i tre soci fondatori poi man mano l’Angioletto Lomazzi, l’Antonio Canavesi, l’Annibale, il Leone Colombo, il Giampaolo Bianchi, Romeo Borsani, Sergio Gadda, il s.ten Aldo Tronconi……….fino ad arrivare al numero completo di 35.











Le note del Piave accompagnano la posa della corona d’alloro al Monumento ai Caduti di tutte le guerre.
Le congratulazioni del gen.Ferrero per l’aumento della famiglia alpina varesina ci rendono consapevoli dell’importanza dell’impegno che ci stiamo assumendo.











Durante l’omelia, nella S. Messa, il richiamo ai valori cristiani e morali del parroco don Angelo sono molto intensi, così come è il momento della benedizione del gagliardetto, affiancato dalla  madrina Angela sposa dell’alpino Sergio.














Soci alpini in divisa da rocciatori, portano all’altare i doni e poi sulle note del silenzio fuori ordinanza è letta la “Preghiera dell’Alpino”












Le tensioni, le preoccupazioni, le ansie da questo momento si allentano perché tutto è andato come da copione.
Un rinfresco nel cortile della sede saluta buona parte dei partecipanti alla manifestazione.
L’appuntamento per il pranzo è  alle 12,30 presso il ristorante S.Anna, al quale partecipano 78 persone, costo del pranzo lire 8.000.
Terminato il pranzo, il ritrovo è ancora presso la sede per gli ultimi saluti e la vendita a offerta libera di salamini e vino.
A tarda sera dopo aver cantato e bevuto ci lasciamo con la gioia nei cuori e la certezza di aver” fatto colpo”.








Aprite le porte che passano che passano…………..

1979

La sfilata, per le vie del paese imbandierato a festa, con striscioni con motti alpini,  caratterizzata dalla presenza di muli condotti dai validi Luigi e Antonio; da alpini in divisa da rocciatore e sciatori, dal gran tricolore sul quale è stato posto il cappello del giovane Romolo è il preludio all’inaugurazione della nuova sede.

La sede che grazie al lavoro di tanti soci e alla generosità, in particolar modo dell’Aldo giardiniere per la fornitura e realizzazione dei tavoli e delle  panche, tuttora utilizzate; è dotata di due disimpegni per bar e cucina e un’ampia sala da ritrovo riscaldata da un camino un po’ fumoso; rimarrà il punto di ritrovo e il luogo che determinerà per ben dieci anni la vita associativa del gruppo, (spese totali 232.200 Lire).

Nel cortile antistante la sede viene organizzata, con molte titubanze, la prima “grande festa alpina” con piatti tipici alpini e il concerto della banda di Capolago, rimasta fedele negli anni e i giochi del “gallo” e  del” martello”.
La conclusione della serata per tutti gli ospiti e organizzatori è allietata dai canti popolari, accompagnati dalle fisarmoniche suonate dagli abili Luigi, Annibale, e dai giovani Eraldo e Fabio, in una sana e genuina allegria che è prerogativa degli Alpini.

Un lavoro non semplice l’organizzare la festa, svolto in modo esemplare da alpini e grazie al validissimo contributo degli “Amici Simpatizzanti” ai quali è stato dedicato uno striscione, portato in sfilata da loro stessi “La montagna unisce alpini e simpatizzanti”.



















E la vita continua…………….

L’elezione nel 1980 di Annibale Tomasini a capogruppo (Tagliaferri rimarrà onorario sino alla morte nel 1996) e il rinnovamento delle cariche sociali con molti giovani, definiscono l’assetto del gruppo, si gettano le basi per l’attività futura che lo rendono operativo nel proseguo degli anni.   









La sistemazione di una lapide con la scritta “La tua vita mutata continua…….”. al Santuario della “Madonna degli Alpini” a Boario è il riconoscimento del gruppo ai Caduti di tutte le guerre.






Iniziative  intraprese nel 1981:
Iniziano i  lavori all’interno dell’oratorio San Gregorio (chiesa del Lazzaretto);
A mezzogiorno, durante la festa alpina, s’invitano a pranzo i bambini dell’Asilo infantile; diventerà un appuntamento   tradizionale di tutte le nostre feste negli anni a venire.
I soci alpini aumentano a 51.
Orgogliosamente e in modo organizzato si partecipa ai festeggiamenti del 50° di fondazione della sezione di Varese.

Nel 1982, in occasione della festa del gruppo, per la prima volta  si celebra la S. Messa al Lazzaretto; il pellegrinaggio annuale è effettuato a Somasca di Vercurago ( CO); il gruppo si accolla la spesa per la dotazione di un proprio tendone da usare nelle feste ( costo Lire 1.100.000).
Nel dicembre si colloca una lapide in memoria di “Tutti gli Alpini Caduti in Guerra”.



Il 1983 sarà l’anno storico per il gruppo, oltre che essere l’Anno Santo per la Chiesa.



L’incontro in Piazza San Pietro con Sua Santità Giovanni PaoloII, per la benedizione della campana del Ricordo, che sarà posizionata sul nuovo campanile al Lazzaretto.

E’ poi l’ultima volta che si svolge la festa nel cortile della sede, ed è proprio in quest’occasione che un gruppo di alpini di Fagnano Olona, entusiasmati dalle iniziative del gruppo, si stacca da quello di Cassano e si iscrive da noi.

Si dà avvio ai lavori di costruzione del nuovo campanile del Lazzaretto, autorizzati dalla Sovrintendenza alle belle Arti in data 9/8/84, e nel giro di un mese, si portano a termine.  L’inaugurazione, a distanza di un anno esatto dall’incontro con il Santo Padre, caratterizza gli impegni dei soci nel 1984, anno che ci vede inoltre impegnati nell’organizzazione della  "Giornata del Ricordo” (31 ottobre) e nel servizio d’ordine al Sacro Monte per l’ascesa del Papa il 3 novembre.
Da quest’anno la festa si svolgerà nel vecchio parcheggio della S.I.R. nella zona bassa di Via San Vito.




Nel 1985, per far conoscere meglio la storia e il significato del Tricolore, vengono regalate alle Istituzioni del paese    ( Municipio, scuole.. ) la bandiera e il pennone, con il caldo invito ad esporla in tutte le manifestazioni civili.
Gli alpini solbiatesi si dotano di una propria camicia ( verde riquadri bianchi) per uniformarsi nei raduni.

Nel 1986 avviene il “ cambio della guardia”, come si dice in gergo militare; si elegge a Capogruppo Andrea Costeniero a Vice, Giuseppe Zuccolotto e a segretario Franco Banfi.

Iniziano le prime trattative per il gemellaggio con il Gruppo Alpini di Pietra Ligure (SV).







Grazie ai fratelli alpini Angelo e Carlo Bolla, residenti da anni in paese e nativi di Pietra Ligure, nei giorni 25/26 di Aprile 1987 i due gruppi alpini si gemellano; prima in quel di Pietra e l’anno successivo da noi.
In quest’anno si contano ben 61 soci alpini e 16 simpatizzanti.







Pensa alpin la tua casetta se la rivedrai ancor……….


Nel 1988 iniziano i lavori di ristrutturazione, da parte del Comune, del comparto di Via S. Anna e S. Antonino e il gruppo è costretto, con tanto malincuore, a  lasciare i locali della sede.  Il Sindaco, Giovanni Bianchi, promette  l’assegnazione di altri locali nello stesso cortile, per la nuova sede. Provvisoriamente siamo gentilmente ospitati nei locali di proprietà della Pia, moglie del vicecapogruppo Zuccolotto, in Via Patrioti.






Il 23/24 aprile ospitiamo gli amici di Pietra Ligure per il gemellaggio a Solbiate.
Il 2 ottobre festeggiamo anche il 10° anniversario di fondazione con il coro Valbertina di Abbiate, la sera del sabato,  la sfilata e il pranzo da “Rubin” la domenica.







Per tutto il 1988/89 proseguono i lavori di sostituzione e manutenzione ai tetti del Lazzaretto con un notevole impegno di uomini e finanze.

Come promesso, l’Amministrazione Comunale ci assegna, nel 1990, i locali grezzi nella parte ristrutturata dei vecchi portici, (dove c’era la vecchia macchina per sgranare il grano), da adibire a nuova sede. Il gruppo si impegna con tecnici e uomini, al completamento dei lavori e alla definizione degli spazi interni, al fine di renderli adatti alle esigenze sociali.
Nel contempo il gruppo riceve il 3 giugno, la visita di Mons. Carboni, invitato l’anno precedente nell’incontro a Fano, durante il viaggio di andata all’Adunata di Pescara.

Nel 1991 terminano i lavori per l’adeguamento della sede che hanno comportato una spesa totale di Lire 5.700.000;  con la soddisfazione dei soci per aver realizzato un luogo idoneo a trascorrere le serate di ritrovo. Rimane, purtroppo ancora oggi, l’annoso problema del riscaldamento).

Il 5 Maggio 1992, con ”il ritorno alla Casa del Padre” perdiamo il nostro parroco e  cappellano don Angelo Porro, compagno e continuo sprone alle nostre iniziative di custodia e miglioria del Lazzaretto  e di beneficenza, con lui era iniziata, nel 1989,  la collaborazione alla preparazione dei pasti, nell’annuale festa dell’oratorio, che si protrae ancora oggi.
In occasione della festa del gruppo, lunedì 29 giugno, abbiamo l’onore di essere i primi cittadini a conoscere il nuovo parroco don Luciano Premoli, accompagnato dall’indimenticabile don Gianni.
A settembre aderiamo al Pellegrinaggio della Sezione, per la consegna dell’olio votivo alla Madonna del Don a Mestre.
Il 25 di ottobre organizziamo la” 1° festa d’Autunno” presso il cortile della sede con la tradizionale “polenta e brusciti” e nel pomeriggio caldarroste.
Il 31 ottobre tocca a noi preparare la “giornata del Ricordo”, una manifestazione a carattere religioso, che si svolge annualmente tra i gruppi della Zona 10, in commemorazione degli alpini Caduti; in quella serata il nuovo Parroco don Luciano   riceve in omaggio un cappello alpino e l’ufficiale investitura a Cappellano del gruppo.


….e gli anni passano, i bimbi crescono, le mamme imbiancano……


Arriviamo al 1995, la perdita di Fernando ci rattrista come quella di tutti gli altri, ma la sua in modo particolare perché è vero che tutti insieme siamo forti , ma ci deve essere sempre qualcuno che tiri le fila e lui era uno di questi, un pistone in un motore da sei cilindri; in questa occasione si decide di fissare al Lazzaretto una lapide con le foto di tutti i soci defunti negli anni, con la dicitura “ sono solo andati avanti”.
In quell’anno siamo impegnati nella preparazione del pranzo, in occasione del 30° di sacerdozio del parroco don Luciano.
Siamo così impegnati per gli altri che ci dimentichiamo di noi stessi, tanto da non ricordarci l’ inaugurazione della nostra sede. La stessa viene organizzata, dopo 5 anni dall’utilizzo, il 14 Aprile del 1996 alla presenza di tutte le autorità civili, militari e di sezione.

In occasione delle celebrazioni del 20° di fondazione del gruppo, si tiene il concerto della Banda di Capolago alla sera del sabato, nella Chiesa del Sacro Cuore; mentre sono ricevuti  in Municipio la domenica mattina per la sfilata, tutti i gonfaloni dei comuni della valle a cui appartengono i soci iscritti al gruppo. ( 1998)

Dopo aver collaborato con l’Amministrazione Comunale nella progettazione della nuova area delle feste di Via S. Vito, abbiamo anche il privilegio di inaugurarla, nel mese di giugno del 1999.
Nell'’occasione, è stato un impegno del gruppo anche l’acquisto di tutto l’arredamento, frigoriferi e fornelli per il completamento della struttura.

L’inizio del nuovo secolo e millennio ci vedono impegnati nella sistemazione delle pavimentazioni della sacrestia e dell’altare alla chiesa del Lazzaretto.
Altro grosso sforzo economico e lavorativo è  in quell’anno è l’acquisto del nuovo tendone ( Lire 20.000.000) da utilizzare nell’area delle feste, in alternativa al sempre più oneroso noleggio.
Anche l’organizzazione dell’annuale festa alpina comporta un notevole impegno economico e lavorativo ma gli introiti, ci consentono di finanziare nel corso del 2001 anche il restauro del paliotto, in scagliola, dell’altare maggiore (datato 1660) e la vetrata superiore raffigurante San Gregorio Papa, al quale è intitolata la chiesetta del Lazzaretto.

Nel 2002, la generosità di alcune famiglie alpine e simpatizzanti solbiatesi, fa sì che vengano posizionate le vetrate artistiche sulle finestre laterali; entrando, a destra si trova l’immagine di San Maurizio patrono degli Alpini e, a sinistra, la resurrezione (“Noli me tangere”)
I maestri carpentieri e saldatori del gruppo realizzano la cancellata  che riproduce le geometrie e i disegni del portone in legno, in questo modo si favorisce l’aerazione della chiesa quotidianamente.
Il gruppo finanzia i lavori di restauro del quadro più prezioso della parrocchia per renderlo visibile alla Comunità.
Nella Santa Notte di Natale, l’Associazione Combattenti e Reduci, assegna il “Premio della Bontà” al gruppo Alpini, che prontamente lo devolve integrandolo a Suor Regina Colombo, missionaria solbiatese in India dal 1948.


Ne è passata di acqua sotto il ponte……….

Venticinque, sono gli anni trascorsi e per segnare il tempo nasce l’idea di mettere il cippo nel giardino esterno del Lazzaretto con l’incisione su cristallo della “Preghiera dell’Alpino”.
La sera dell' 11 ottobre 2003, in occasione dei festeggiamenti del 25° anniversario, una grande commozione ci aveva invaso quando il Coro Monterosa aveva intonato le parole del “Signore delle Cime” : all’appello ne mancavano 20 di noi .
Un pranzo dal ”Rubin” a Fagnano e poi la consegna dei riconoscimenti, dopo i discorsi di rito, il tutto con l’armonia dei canti e la gioia di stare insieme come agl’inizi di questa avventura..
I soci all’appello sono 52, mentre i simpatizzanti 25.

Il giugno 2004 è un mese funesto, ci lasciano: il papà di Andrea; Mario, Don Mario Mascheroni, il socio Giuseppe Longhin e l’indimenticabile amico Sandrino Giudici, tanto cari a noi alpini.

Nel 2006 si riprendono i lavori di rifacimento del tetto del portico del Lazzaretto e viene riaperta una finestra chiusa due secoli prima per mantenere una promessa fatta.
Un socio, alla morte, aveva delegato la famiglia a donare una cospicua somma di denaro per realizzare la vetrata artistica della finestra originale.
Dopo attenti studi e progetti, si definì di riprodurre su vetro la visita Di San Carlo Borromeo ai malati di peste.
San Carlo era ai tempi, presumibilmente della costruzione del Lazzaretto, l’allora Arcivescovo di Milano, da cui dipendeva la Parrocchia di Solbiate.
I lavori si sono ultimati nel giugno 2008, e durante la festa annuale è stata benedetta.
In ottobre si svolgeranno le celebrazioni del 30°anno di vita del gruppo……….

Domani sarà un altro giorno, ma ognuno di noi porterà nel cuore la storia di un “vissuto” che è già storia e di cui, ognuno di noi, è stato protagonista.



ATTO COSTITUTIVO


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